Questa volta voglio parlare;
Di unàttrice che mi sta moltyo a cuore, una delle migliori una di quelle che più ha sofferto durante la seconda Guerre Mondiale una di quelle che più a dato ai Bambini del Mondo una di quelle che più ci ha divertito una............ Insomma, in una parola............La............... Migliore,
Audrey Hepburn
Audrey Hepburn 4 Maggio 1929 -30 Gennaio 1993
Audrey Hepburn una bellezza indimendicabile |
Anni dopo, il padre della Hepburn aggiunse il cognome della nonna materna Kathleen Hepburn, a quello della famiglia, trasformandolo così in Hepburn-Ruston.
Aveva due fratellastri, Arnoud Robert Alexander e Ian Edgar Bruce, che la madre ebbe dal suo primo matrimonio con un nobile olandese, Hendrik Gustaaf Adolf Quarles van Ufford. Tra i suoi avi, la famiglia della Hepburn contava Edoardo III d'Inghilterra e James Hepburn, quarto Conte di Bothwell, dal quale potrebbe essere discesa anche Katharine Hepburn.
Il lavoro del padre presso una compagnia di assicurazioni britannica obbligò la famiglia a frequenti spostamenti tra il Belgio, il Regno Unito e i Paesi Bassi. Nel 1935 i genitori della Hepburn divorziarono e suo padre, simpatizzante del Nazismo, abbandonò la famiglia.
Più tardi l'attrice dichiarò che quello fu il momento più traumatico della sua vita. Anni dopo, tramite la Croce Rossa, riuscì a ritrovare il padre che si era nel frattempo trasferito a Dublino. Rimase in contatto con lui aiutandolo anche finanziariamente, fino alla sua morte.
Nel 1939 la madre si trasferì insieme ai figli nella città olandese di Arnhem, pensando di aver trovato un luogo sicuro dagli attacchi nazisti. In quella città la Hepburn frequentò il Conservatorio dal 1939 al 1945, dove studiò danza. Nel 1940 i tedeschi invasero Arnhem.
Durante la guerra la Hepburn cambiò il suo nome in Edda van Heemstra, a causa del suono "inglese" considerato pericoloso, del suo vero nome.
Verso il 1944 Audrey Hepburn era divenuta una ballerina a tutti gli effetti. Partecipava a spettacoli organizzati in segreto per la raccolta fondi a favore del movimento di opposizione al nazismo. Anni dopo disse: «Il miglior pubblico che io abbia mai avuto non faceva il minimo rumore alla fine dello spettacolo».
Dopo lo sbarco in Normandia delle forze alleate, la situazione sotto gli occupanti nazisti peggiorò. Durante la carestia dell'inverno 1944, la brutalità crebbe e i nazisti confiscarono le limitate riserve di cibo e carburante della popolazione olandese.
Senza riscaldamento nelle case o cibo da mangiare, la popolazione moriva di fame o di freddo nelle strade. Sofferente per la malnutrizione, la Hepburn sviluppò diversi problemi di salute e l'impatto di quei tempi difficili avrebbe condizionato i suoi valori per il resto della vita.
L'Olanda venne liberata il 4 maggio 1945, giorno del sedicesimo compleanno di Audrey. Anni dopo, parlando della liberazione di Arnhem, la Hepburn dirà: «l'incredibile sensazione di conforto nel ritrovarsi liberi, è una cosa difficile da esprimere a parole. La libertà è qualcosa che si sente nell'aria. Per me, è stato il sentire i soldati parlare inglese, invece che tedesco e l'odore di vero tabacco che veniva dalle loro sigarette».
Dopo un soggiorno di tre anni ad Amsterdam, dove continuò i suoi studi di danza, Audrey Hepburn si trasferì a Londra nel 1948. Nella capitale inglese prese lezioni da Marie Rambert, insegnante di danza che contava tra i suoi allievi il famoso ballerino Vaclav Nižinskij.
La Rambert spiegò alla futura attrice che, a causa della sua altezza (circa 1 metro e 70) e della malnutrizione sofferta durante il periodo bellico, le sue chances di diventare una prima ballerina erano minime.
Forse anche in seguito a questa dichiarazione, la Hepburn decise di tentare la carriera di attrice. Anni dopo, quando Audrey divenne famosa nell'ambiente cinematografico, la Rambert, intervistata dalla rivista TIME, dichiarò: «era un'allieva meravigliosa. Se avesse perseverato, sarebbe diventata un'incredibile ballerina». La sua carriera di attrice iniziò con un documentario educativo: Nederlands in Sieben Lessen (L'olandese in 7 lezioni) del 1948.
Audrey nel film: Nederlands en zeven lessens |
Hostess in One Wild Oat |
interpretava una talentuosa ballerina, ruolo che le permise di mettere a frutto l'esperienza accumulata con lo studio della danza. Nel 1952 la Hepburn si sottopose a un provino per il nuovo film del regista statunitense William Wyler, Vacanze romane.
La Paramount Pictures, casa produttrice del film, voleva l'attrice inglese Elizabeth Taylor per il ruolo della protagonista ma, dopo aver visionato il provino della Hepburn, Wyler si convinse ad assegnarle il ruolo principale, quello della Principessa Anna. Racconta Wyler: «All'inizio, recitò la scena del copione, poi si sentì qualcuno gridare 'Taglia!', ma le riprese in realtà continuarono. Lei si alzò dal letto e chiese, "Com'era? Sono andata bene?". Si accorse che tutti erano silenziosi e che le luci erano ancora accese. Improvvisamente, si rese conto che la cinepresa stava ancora girando... Aveva tutto quello che stavo cercando, fascino, innocenza e talento. Inoltre era molto divertente. Era assolutamente incantevole, e ci dicemmo, "È lei!" Le riprese iniziarono nell'estate del 1952. Dopo due settimane dall'inizio della lavorazione Gregory Peck, che interpretava il ruolo maschile principale, chiamò il suo agente chiedendo che, nei titoli, il nome della Hepburn fosse messo in risalto quanto il suo perché, come racconterà ai giornalisti della rivista Entertainment Weekly: «Sono abbastanza intelligente da capire che questa ragazza vincerà l'Oscar nel suo primo film e sembrerò uno sciocco se il suo nome non è in cima, insieme al mio.» Come da lui predetto, la Hepburn vinse l'Oscar come migliore attrice protagonista nel 1954.
In quell'occasione l'attrice indosserà un abito bianco a fiori, che sarà giudicato in seguito come uno dei migliori di tutti i tempi. Oltre all'Oscar, ricevette anche un NYFCC e un BAFTA come miglior attrice. In seguito all'immediata celebrità raggiunta grazie al film, un'illustrazione del volto di Audrey Hepburn fu pubblicato sulla copertina di Time del 7 settembre 1953. L'interpretazione della Hepburn ricevette molti positivi apprezzamenti critici: « Sebbene non sia nuova al lavoro cinematografico, Audrey Hepburn, l'attrice britannica che è stata la protagonista per la prima volta come la Principessa Anna, è una sottile, elfica, malinconica bellezza, al tempo stesso regale e infantile nel suo profondo apprezzare i semplici piaceri e l'amore. Benché sorrida coraggiosamente alla fine della storia, rimane una figura solitaria e penosa che deve affrontare un futuro soffocante. » (A. H. Weiler, New York Times, 28 agosto, 1953) Dopo la fine delle riprese, tornò a New York dove fu impegnata nelle repliche di Gigi per altri otto mesi. Le venne offerto un contratto per sette film con la Paramount Pictures, con pause di dodici mesi tra un film e l'altro per permetterle di recitare a teatro. Dopo l'esperienza di Vacanze romane, fu chiamata ad interpretare il ruolo della protagonista femminile nel film di Billy Wilder, Sabrina, accanto a Humphrey Bogart e William Holden.
Il guardaroba della Hepburn venne affidato allo stilista francese Givenchy. Quando gli fu detto che la signorina Hepburn voleva incontrarlo, Givenchy pensò di veder arrivare Katharine Hepburn. Invece si trovò davanti lei, ma non ne fu deluso. I due infatti, strinsero da allora un'amicizia e un sodalizio professionale che sarebbero durati tutta la vita. Lo stilista ricordava bene il loro primo incontro: « Le dissi, "Mademoiselle, mi piacerebbe aiutarla, ma ho poche cucitrici e sto lavorando ad una collezione, non posso farle dei vestiti." Allora lei disse, "Mi mostri quel che ha creato per la collezione." Si provò i vestiti. "È esattamente ciò di cui ho bisogno!", esclamò, e le stavano davvero bene. Sapeva perfettamente ciò che voleva. » ( da L'Ange des enfants) Per Sabrina, la Hepburn ricevette nuovamente una nomination all'Oscar alla migliore attrice, ma il premio andò a Grace Kelly. Il film ricevette un Oscar per i migliori costumi e lanciò la Hepburn nell'Olimpo delle star hollywodiane. Nel 1954 tornò sui palcoscenici interpretando il ruolo principale in Ondine, insieme all'attore e regista statunitense Mel Ferrer, con il quale si sarebbe sposata proprio quell'anno. Durante le rappresentazioni dello spettacolo teatrale, la Hepburn ricevette un Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico, oltre al succitato Oscar per Vacanze romane. Sei settimane dopo aver ricevuto l'Oscar, fu premiata con un Tony Award quale migliore attrice per la sua interpretazione in Ondine. Verso la seconda metà degli anni cinquanta, Audrey Hepburn era diventata una delle più grandi attrici di Hollywood e un'icona dello stile:
nel 1955 la giuria dei Golden Globe le assegna il prestigioso Henrietta Award alla migliore attrice del cinema mondiale. La sua figura snella e il suo ben noto buon gusto erano ammirati e imitati. Diventata una delle maggiori attrazioni del cinema hollywoodiano, continuò a lavorare con attori importanti, come Fred Astaire, Maurice Chevalier, Gary Cooper, Cary Grant e molti altri volti noti del cinema statunitense e internazionale. Cenerentola a Parigi, girato nel 1957, fu uno dei film preferiti della Hepburn, anche perché le offrì l'occasione, dopo tanti anni passati a studiare danza, di ballare insieme con Fred Astaire.
La madre della Hepburn apparve qui nel ruolo della padrona di un caffè sulla strada. Nello stesso anno uscì nelle sale Arianna (Love in the afternoon), frutto di una nuova collaborazione dell'attrice con Billy Wilder. Nella commedia, insieme alla Hepburn, che fu candidata al Golden Globe e vinse l'unico Golden Laurel Award della sua carriera, recitarono Gary Cooper e Maurice Chevalier. La storia di una monaca del 1959, vide l'attrice affrontare una delle sue interpretazioni più difficili. Films in Review scrisse: «la sua interpretazione chiuderà la bocca per sempre a quelli che pensavano a lei più come ad un simbolo di una donna sofisticata che come ad un'attrice. La sua interpretazione della Sorella Luke è una delle migliori mai viste sul grande schermo».
La pellicola, diretta da Fred Zinnemann, le valse la sua terza nomination all'Oscar e numerosi riconoscimenti, tra cui il suo secondo BAFTA, un nuovo premio come migliore interprete ai New York Film Critics Circle Awards, il David di Donatello per la migliore attrice straniera e il premio alla migliore attrice al Festival di San Sebastian. Il personaggio di Holly Golightly, da lei impersonato nel film Colazione da Tiffany, tratto dal romanzo di Truman Capote e diretto da Blake Edwards nel 1961, venne considerato come una delle figure più incisive e rappresentative del cinema statunitense del XX secolo. L'interpretazione fece guadagnare all'attrice un'altra nomination all'Oscar, poi vinto da Sophia Loren e il secondo David di Donatello per la migliore attrice straniera. Intervistata a proposito di un personaggio così insolito per lei, la Hepburn disse: «sono un'introversa. Interpretare una ragazza estroversa è stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto» Audrey Hepburn e Cary Grant in Sciarada Sempre nel 1961 uscì nelle sale Quelle due, in cui Audrey La pellicola, ispirata ad una pièce drammatica di Lillian Hellman, dalla quale il regista aveva già tratto il film La calunnia (1936), offrì all'interprete la possibilità di misurarsi con attrici del calibro di Shirley MacLaine, Miriam Hopkins e Fay Bainter. Nel 1963 la Hepburn recitò in Sciarada, diretto da Stanley Donen.
Nel film, che le fece vincere il terzo BAFTA, l'attrice affianca Cary Grant che aveva precedentemente rifiutato di recitare in Vacanze romane e Sabrina. Fu la prima e ultima volta che i due lavorarono insieme in un film. L'anno successivo, tuttavia, Cary Grant dichiarò scherzosamente: « L'unico regalo che desidero per Natale è un altro film con Audrey Hepburn! » (Cary Grant su Motion Pictures) Nel 1964 fu impegnata in uno dei suoi ruoli più famosi, quello di Eliza Doolittle nel film musicale My Fair Lady. Venne scelta al posto dell'allora poco conosciuta Julie Andrews, che aveva interpretato il ruolo di Eliza a Broadway. Inizialmente la Hepburn rifiutò il ruolo e chiese che fosse assegnato alla Andrews, ma quando le dissero che la parte, in alternativa, sarebbe andata ad Elizabeth Taylor e mai alla Andrews, decise di accettare. Durante la lavorazione del film, la Hepburn scoprì di essere stata doppiata nei pezzi musicali. In segno di protesta se ne andò dal set, per tornare il mattino seguente scusandosi per il suo comportamento. Solo poche frasi da due canzoni nel film, sono effettivamente cantate dalla Hepburn. Doppiaggio a parte, molti critici ritennero l'interpretazione della Hepburn eccellente: per il musical l'attrice ottenne una nuova candidatura al Golden Globe e vinse il terzo David di Donatello.
Come rubare un milione di dollari e vivere felici del 1966, fu uno degli ultimi film di Wyler e il terzo ed ultimo in cui l'attrice lavorò con il regista che l'aveva diretta nel 1953 nel suo primo ruolo da protagonista in Vacanze Romane. Nella commedia poliziesca l'attrice, protagonista nel ruolo della figlia di un eccentrico falsario, recitò al fianco di Peter O'Toole e Eli Wallach. Nel 1967, recitò in Due per la strada, diretto da Stanley Donen, film strutturato in maniera piuttosto innovativa per l'epoca e che affrontava il tema del divorzio. Caso volle che, proprio in quel periodo,
la Hepburn vivesse un momento di profonda crisi con il marito Mel Ferrer. Il film successivo, Gli occhi della notte, per la regia di Terence Young, fu per lei una prova difficile sia per il ruolo particolarmente impegnativo (quello di una donna cieca), sia a causa dell'imminente divorzio da Ferrer che era il produttore del film. Per la sua interpretazione la Hepburn ricevette un'altra nomination all'Oscar come migliore attrice che fu però assegnato a Katharine Hepburn. Ottenne inoltre, nel 1968, la doppia nomina al Golden Globe: come migliore attrice drammatica per Gli occhi della notte e come miglior interprete di commedia per il film di Donen. Nello stesso anno le fu assegnato il Tony alla carriera. Dal 1967 in poi, lavorò in maniera molto sporadica. Dopo il divorzio da Ferrer, la Hepburn aveva sposato uno psichiatra italiano, Andrea Dotti con il quale aveva avuto il suo secondo figlio, Luca. La gravidanza fu molto difficile e l'attrice dovette rimanere quasi tutto il tempo a letto. Con l'arrivo di Luca, la Hepburn decise di diminuire i suoi impegni di attrice e di dedicarsi alla famiglia. Tornò al cinema nel 1976,
accanto a Sean Connery in Robin e Marian, film che ebbe un successo moderato. Nel 1979 interpretò il ruolo principale in Linea di sangue, ma il film fu un fallimento di critica e di botteghino. L'ultimo ruolo importante della sua carriera cinematografica fu nel 1981 accanto a Ben Gazzara, nella commedia ...e tutti risero, diretta da Peter Bogdanovich che ricevette un buon successo di critica, ma che fu presente nelle sale per un periodo molto breve. La sua ultima apparizione sul grande schermo fu una piccola parte nel film di Steven Spielberg Always - Per sempre, nel 1988. Nel film, che non ebbe un grande successo, interpretava il ruolo di un angelo di nome Hap. Negli ultimi mesi della sua vita, lavorò in televisione come presentatrice del programma Gardens of the World with Audrey Hepburn, la cui prima puntata andò in onda il giorno successivo alla sua morte e per il quale ricevette un Emmy postumo. In quest'ultimo periodo la Hepburn registrò anche un album di letture di fiabe, Audrey Hepburn's Enchanted Tales, che le valse un Grammy, anch'esso postumo. Negli ultimi anni le sono stati assegnati numerosi premi speciali per celebrare i suoi meriti cinematografici, tra cui il Golden Globe nel 1990 e, nel 1992, il SAG e il BAFTA alla carriera. « Se fossi occupata a lavorare come attrice, mi sentirei come se stessi derubando la mia famiglia, mio marito e i miei figli, derubandoli dell'attenzione che dovrebbero ricevere » (da L'Ange des enfants) Agli inizi della sua carriera, Audrey Hepburn si fidanzò ufficialmente con l'imprenditore britannico James Hanson. Poco dopo aver preso la decisione di sposarsi tuttavia, il matrimonio saltò a causa del fatto che la carriera della novella attrice li avrebbe tenuti lontani troppo a lungo. Nel corso della sua vita si sposò due volte: nel 1954 con l'attore statunitense Mel Ferrer e nel 1969, con lo psichiatra italiano Andrea Dotti. Ebbe due figli, uno da ciascun matrimonio. Audrey Hepburn incontrò Mel Ferrer ad una festa organizzata da Gregory Peck. L'attrice lo aveva visto nel film Lili ed era rimasta colpita dalla sua interpretazione. Qualche tempo dopo la festa, Ferrer inviò alla Hepburn il copione della commedia teatrale Ondine e l'attrice accettò il ruolo offertole. Le prove iniziarono nel gennaio 1954 e i due si sposarono il 25 settembre dello stesso anno. La coppia divenne famosa per il suo affiatamento. Prima di riuscire ad avere il loro primo figlio Sean nel 1960, la Hepburn ebbe due aborti spontanei, uno in seguito ad una caduta da cavallo durante la lavorazione del film Gli inesorabili. Durante la permanenza in ospedale a causa dell'incidente, Ferrer le regalò il cerbiatto che era stato usato nel film Verdi dimore. Lo chiamarono Ip. L'attrice amava molto gli animali e ne ospitò diversi in casa. Anche il cerbiatto fu tenuto come animale domestico. Sean nacque a Lucerna e il suo padrino è stato A. J. Cronin, lo scrittore scozzese. La Hepburn ebbe altri due aborti spontanei, uno nel 1965 e l'ultimo nel 1974. Il matrimonio con Ferrer durò 14 anni, fino al 1968. Negli ultimi anni della loro unione, si diceva che Ferrer vedesse altre donne, mentre al tempo stesso molti giornali riportarono una presunta relazione della Hepburn con l'attore Albert Finney, con il quale aveva interpretato Due per la strada. Lei negò decisamente. Prima di divorziare, la coppia aveva comunque deciso di separarsi. Durante questo periodo l'attrice aveva incontrato lo psicanalista italiano Andrea Dotti durante una crociera e se ne era innamorata. La Hepburn pensò di poter finalmente smettere di lavorare e di poter avere altri figli. Si sposarono il 18 gennaio 1969 ed ebbero un figlio, Luca, nato nel 1970. Purtroppo, il matrimonio fu ben presto rovinato dalle numerose relazioni extraconiugali del medico. Il matrimonio durò, tuttavia, 13 anni e finì nel 1982 quando i due figli della Hepburn furono grandi abbastanza per vivere con una madre single. Mentre con Ferrer l'attrice aveva rotto quasi completamente ogni rapporto, rimase in contatto con Dotti, per il bene del figlio Luca ancora adolescente. Mentre era ancora sposata con Dotti, aveva incontrato l'attore olandese Robert Wolders, vedovo dell'attrice Merle Oberon. Sei mesi dopo la fine del matrimonio con il medico italiano, la Hepburn e Wolders si incontrarono nuovamente e poco tempo dopo iniziarono a convivere, trasferendosi in Svizzera a Tolochenaz, presso il Lago di Ginevra, ma non si sposarono mai. I due si occuparono molto di beneficenza e affrontarono insieme molti viaggi, per conto dell'UNICEF.
Lapida di Audrey a Tolochenaz |
Nel 1992, tornata da un lungo viaggio in Somalia, la Hepburn accusò forti dolori allo stomaco. Dopo essere stata visitata da un medico svizzero, in ottobre, volò a Los Angeles per consultare specialisti più esperti. I dottori che la visitarono scoprirono l'esistenza di un cancro sviluppatosi lentamente, nel corso di anni, all'intero colon e fu operata a novembre. Un mese più tardi dovette essere operata una seconda volta a causa di nuove complicazioni e i medici giunsero alla conclusione che il cancro era ormai troppo esteso per essere curato. A causa delle sue condizioni, la Hepburn fu impossibilitata a utilizzare un normale volo di linea per tornare a casa, quindi il suo vecchio amico Givenchy chiese ad un conoscente di inviarle un jet privato che l'avrebbe riportata in Svizzera. L'uomo fece riempire di fiori la cabina che l'avrebbe ospitata. Audrey Hepburn morì il 20 gennaio 1993 a Tolochenaz (Canton Vaud, Svizzera), dove fu sepolta. Aveva 63 anni. Alle esequie, oltre ai figli e a Wolders, erano presenti Mel Ferrer, Andrea Dotti, Hubert de Givenchy, rappresentanti dell'UNICEF e gli attori e amici Alain Delon e Roger Moore. Ad officiare il funerale era il sacerdote Maurice Eindiguer che, trentanove anni prima, aveva sposato la Hepburn e Ferrer. Lo stesso anno della sua morte, il figlio Sean fondò l'Audrey Hepburn Children's Fund per favorire la scolarizzazione nei Paesi africani. Poco tempo dopo la sua ultima apparizione cinematografica nel 1988, Audrey Hepburn fu nominata ambasciatrice speciale dell'UNICEF. Da quel momento fino alla sua morte la Hepburn si dedicò all'aiuto dei bambini dei paesi poveri del mondo. I suoi viaggi intorno al mondo furono facilitati anche dalla sua conoscenza delle lingue (oltre all'inglese, parlava fluentemente il francese, l'italiano, l'olandese e lo spagnolo).
L'allora presidente degli Stati Uniti d'America Ronald Reagan con Audrey Hepburn e Robert Wolders ad una cena privata alla Casa Bianca (1981) |
(da L'Ange des enfants) Negli anni a seguire, la Hepburn visitò, in veste di ambasciatrice, molti altri paesi, come la Turchia e diversi stati dell'America del Sud e del Centro America. Nel 1989 si recò con Robert Wolders in missione in Sudan. A causa della guerra civile era difficile far arrivare cibo alla popolazione. La missione aveva come scopo quello di far giungere rifornimenti su un treno che arrivasse alla parte meridionale del paese. Sempre in compagnia di Wolders, quello stesso anno si recò in Bangladesh, mentre l'anno successivo la sua missione la portò in Vietnam, nel tentativo di collaborare con il governo su programmi di immunizzazione e di pulizia dell'acqua. Nel settembre 1992, quattro mesi prima della sua morte, la Hepburn arrivò in Somalia. Definì quel suo viaggio "apocalittico", affermando che di tutte le situazioni difficili viste durante i suoi viaggi, quella della Somalia era infinitamente peggiore. « Ci sono tombe ovunque. Lungo la strada, sulle rive dei fiumi, vicino ad ogni campo... ci sono tombe ovunque. » (da L'Ange des enfants) Nel 1992 il Presidente degli Stati Uniti, George H. W. Bush, la premiò con uno dei più importanti riconoscimenti attribuibili ad un civile statunitense, la Medaglia Presidenziale della Libertà (Presidential Medal of Freedom), a riconoscimento del suo impegno con l'UNICEF e, poco dopo la sua morte, l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences la premiò con il Premio umanitario Jean Hersholt (Jean Hersholt Humanitarian Award) per il suo contributo all'umanità, premio ritirato da suo figlio Sean Hepburn Ferrer. Del suo lavoro per l'UNICEF il figlio Sean, durante un'intervista, dirà: «Dopo una vita vissuta in parte come una tortura e una lotta per riuscire ad avere una carriera indipendente e l'autonomia finanziaria per sé e la sua famiglia, senza capire mai fino in fondo quello che la gente vedeva in lei - quello che era il suo fascino - ha trovato nella missione per l'Unicef il modo di ringraziare il suo pubblico e "chiudere il cerchio" della sua esistenza così breve». Nel 2011, i figli Sean e Luca hanno promosso in Italia il club di donatori UNICEF Amici di Audrey, che sostiene in particolare il progetto per la lotta alla malnutrizione in Ciad.
No hay comentarios:
Publicar un comentario